In che lingua “pensa” l’intelligenza artificiale? Lo studio di Anthropic sui modelli linguistici

L’intelligenza artificiale genera risposte in molte lingue, ma ti sei mai chiesto in quale lingua “pensa” un modello AI come ChatGPT o Claude? La domanda è fondamentale per comprendere come funzionano i modelli linguistici AI e la loro capacità di gestire la comunicazione multilingue.

Come pensa l’intelligenza artificiale? Una spiegazione chiara

Secondo uno studio recente di Anthropic, azienda leader nell’innovazione AI, i modelli linguistici non pensano in una lingua umana specifica, ma usano una rappresentazione concettuale AI astratta e indipendente dalla lingua. Questo significa che non c’è una “lingua interna” come l’inglese o l’italiano, ma piuttosto un insieme di pattern neurali e codici matematici.

La “lingua interna” della AI è universale e astratta

I ricercatori hanno scoperto che, anche se un modello è addestrato principalmente in inglese, durante l’elaborazione del linguaggio utilizza una sorta di lingua intermedia composta da vettori numerici. Questa viene poi tradotta nella lingua richiesta dall’utente, permettendo di rispondere correttamente in italiano, cinese o altre lingue.

Comprensione profonda oltre la grammatica

Questa forma di pensiero della AI assomiglia a una traduzione simultanea, ma con la capacità di mantenere una comprensione semantica profonda. I modelli linguistici AI creano una mappa concettuale universale che codifica idee e significati al di là delle parole, consentendo risposte coerenti anche in lingue meno conosciute.

Conclusioni sul pensiero dell’intelligenza artificiale

In conclusione, il pensiero dell’intelligenza artificiale non si basa su una lingua specifica, ma su una rappresentazione astratta di concetti e relazioni. Questa caratteristica rende l’AI estremamente flessibile e capace di adattarsi a qualsiasi lingua con naturalezza.

Per noi umani, questa scoperta rappresenta una nuova prospettiva sul legame tra linguaggio e pensiero.