La nuova app Sora 2 di OpenAI integra funzioni social con video che rispettano le leggi della fisica


OpenAI ha lanciato Sora 2, la nuova versione del suo modello di generazione video basato su intelligenza artificiale, insieme all’app Sora per dispositivi mobili.

L’app combina creatività, social network e realismo fisico, permettendo agli utenti di creare, condividere e remixare brevi video generati dall’AI.

Funzioni principali dell’app Sora

Sora trasforma testo, immagini o audio in clip video coerenti e dinamiche.

La funzione Cameo permette di registrare il proprio volto o la voce per apparire nei video, rendendo ogni contenuto unico. L’interfaccia, con feed verticale, like, commenti e remix, trasforma Sora in una vera piattaforma social interattiva.

Video realistici grazie alle leggi della fisica

Sora 2 genera video in cui oggetti e movimenti rispettano le leggi della fisica: un bicchiere che cade si rompe naturalmente, i palloni rimbalzano e la luce si diffonde coerentemente.

Anche l’audio è sincronizzato, offrendo un’esperienza immersiva e più credibile rispetto ai modelli precedenti.

Opportunità creative e social

L’app permette a chiunque di creare filmati, sketch o spot senza competenze tecniche.

Il pubblico può scoprire, interagire e partecipare a una creatività condivisa, mentre il realismo fisico aumenta l’impatto visivo e l’engagement emotivo.

Limiti e responsabilità

Nonostante le potenzialità, Sora 2 presenta sfide etiche e legali.

L’uso della propria immagine, la possibilità di deepfake realistici e le questioni di copyright richiedono attenzione.

La componente social può favorire un consumo passivo, riducendo la creatività autentica degli utenti.

Conclusioni

Sora 2 rappresenta un passo avanti nella generazione video con intelligenza artificiale, unendo tecnologia e social network in un unico strumento. Offre nuove possibilità creative e modalità di condivisione innovative, ma richiede consapevolezza e responsabilità. 

L’app è un’anteprima del futuro dei contenuti digitali, dove reale e artificiale si incontrano per ridefinire il modo in cui comunichiamo e raccontiamo storie.